Cosa mettere nel portfolio

Il portfolio è molto più di un biglietto da visita. Parla per noi. Ecco alcuni trucchi di professionisti per realizzare un portfolio accattivante.

Qualità innanzitutto

Art Director ed editori sanno che sotto pressione non daremo il nostro meglio: è importante mostrare il non plus ultra di ciò che sappiamo fare, perché verremo giudicati dal nostro lavoro peggiore.

E’ meglio un portfolio con poche, memorabili immagini rispetto a un portfolio zeppo di immagini mediocri.

In quest’ottica, i lavori migliori in assoluto vanno messi all’inizio. Possiamo metterne un paio in chiusura per lasciare un’impressione positiva.

Quanti disegni mettere nel portfolio

Il nostro esaminatore sarà sempre a corto di tempo. Dobbiamo impressionarlo con 12-20 immagini al massimo… ma stupirlo già dalle prime 4-5.

Quali immagini mettere nel portfolio

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Nessun esaminatore si accontenterà di qualche pin-up. Dobbiamo offrire una certa varietà di soggetti e sfondi, a seconda del ruolo per cui ci stiamo proponendo.

  • Studi di diversi personaggi. Variamo sesso, età, abbigliamento, pose, prospettive ed espressioni. Dobbiamo dimostrare di sapercela cavare con qualsiasi personaggio sia riportato in una ipotetica sceneggiatura.
  • Sfondi. A meno che non ci stiamo proponendo come Character Designer, dobbiamo dimostrare di saper disegnare sfondi in prospettiva e architetture convincenti.
  • Copertine. Le immagini di copertina sono una sfida compositiva a sé. Ogni esaminatore sarà felice di trovarne alcune nel nostro portfolio.
  • Tavole a fumetti. Se ci stiamo proponendo come fumettisti, è fondamentale includere alcune tavole a fumetti che dimostrino le nostre capacità di regia e di narrazione sequenziale.

Tipi di portfolio

Potresti dover preparare diversi portfoli specifici, a seconda dei diversi ruoli per cui ti candidi di volta in volta.

  • Portfolio da disegnatore. Contiene solo disegni a matita, al massimo qualche china o chiaroscuro.
  • Portfolio da colorista. E’ incentrato sulle tue doti di colorista, quindi può contenere disegni non tuoi, con i dovuti permessi e credits riportati per ogni immagine.
  • Portfolio da fumettista. Lo stile dev’essere in linea con quello della casa editrice a cui ci stiamo proponendo: sarebbe inutile e dannoso proporre alla Marvel il nostro stile manga, oppure uno stile americano alla Bonelli. Dobbiamo includere sia studi di personaggi e sfondi, sia copertine e tavole a fumetti.
  • Portfolio da designer. Se ti stai candidando come Character Designer, il tuo portfolio conterrà solo studi di personaggi, per l’Environment Design solo sfondi, per il Mecha o Weapon Design solo robot o armi, e così via.
  • Portfolio da concept artist. Questo tipo di portfolio contiene immagini o varianti (le cosiddette thumbnails) che con poche pennellate trasmettono subito l’atmosfera della scena.

Potremmo continuare all’infinito elencando tutte le specializzazioni creative: web designer, package designer, storyboard artist, game designer, animatore…

Il succo è che dobbiamo essere specifici e dimostrare di conoscere a fondo la mansione per cui ci proponiamo.

Informazioni e contatti

Non dimentichiamoci la parte di informazioni e contatti!

  • Nome e email/telefono su ogni pagina.
  • Una pagina di mini-curriculum in fondo al portfolio con le informazioni essenziali su di noi: dove abitiamo, se siamo automuniti, se abbiamo p.IVA, ecc.
  • Le nostre referenze: studi particolari, esperienze di lavoro rilevanti, ecc.
  • Le nostre soft skills, cioè le capacità utili che derivano dal nostro modo di essere. Ad esempio, la predisposizione a lavorare in squadra o risolvere problemi.

Impaginare, mostrare e inviare il portfolio

Scegli un’impaginazione senza fronzoli che esalti le tue immagini senza distrazioni.
Per il formato cartaceo, il classico A4 (21×29,7 cm) è un ottimo compromesso tra dimensioni e comodità.

  • Portfolio a rendere. E’ il portfolio da mostrare e basta, lo riporteremo sempre a casa con noi. Può essere una normale cartellina ad anelli metallici con il nostro nome e gli originali dei nostri lavori.
  • Portfolio a perdere. E’ il portfolio che lasciamo al nostro contatto, nella speranza che venga sfogliato dalla persona giusta al momento giusto. Un semplice spillato in formato A4 o A5 andrà benissimo. Il portfolio va rinnovato spesso, quindi stampa solo le copie che prevedi di smaltire entro pochi mesi. Inoltre, aggiungi su ogni pagina i tuoi contatti e una dicitura del tipo Solo per visione. Tutti i diritti riservati. Questa dicitura metterà in guardia le aziende poco abituate a lavorare con i diritti d’autore e che potrebbero, più o meno in buona fede, attingere liberamente dal tuo portfolio.

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Hai dubbi o esperienze da raccontare sulla creazione di un portfolio? Scrivilo nei commenti!

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Altri hanno detto...

  1. Alessandra Pace ha detto:

    Sei stata chiarissima, ma nel caso di immagini trovate su Pinterest come line art per colorazioni per adulti senza un autore non dichiarato meglio metterle o no? e le dimesioni a4 valgono anche per le pagine doppie?

    1. Francesca Urbinati ha detto:

      Ciao Alessandra 🙂
      Puoi provare a risalire all’autore tramite Google Immagini. Se nonostante i tuoi sforzi non trovi risposta puoi mettere “anonimo”, della serie “se l’avessi trovato l’avrei citato con nome e cognome”.
      Se per pagine doppie intendi le splash pages “aperte”, il mio consiglio è di affiancare due A4 singole come avviene nei libri, oppure stamparla in orizzontale su un singolo A4. Ogni soluzione ha pro e contro. Se vogliamo far notare dettagli minuscoli è utile la prima. Invece se parliamo di una copertina per un libro con misure simili all’A5, la seconda soluzione è da considerare in quanto la misura dell’immagine a portfolio coincide con quella del prodotto finito.

  2. max ha detto:

    Utilissimo articolo. Ma mi rimane un dubbio da chiarire. Posso mettere nel portfolio disegni fatti da me ma copiati da libri di altri artisti? Mettendo i crediti ovviamente…

    1. Francesca Urbinati ha detto:

      Ciao Max!
      sì, puoi farlo dato che il portfolio è solo una dimostrazione non a scopo di lucro. Oltre ai crediti e al riferimento all’opera originale, descrivi bene quanto è farina del tuo sacco e quanto dell’artista/opera a cui ti sei ispirato. 🙂

  3. Dakota ha detto:

    Articolo utilissimo! Vorrei chiedere se vale la stessa cosa se dovessi mandare il portfolio via email, e soprattutto cosa è più lecito inviare ad una casa editrice? Non ho esperienza e potrebbe essere un’occasione da cogliere al volo nonostante sia molto giovane!

    1. Francesca Urbinati ha detto:

      Ciao Dakota 😀
      Di solito le case editrici non accettano invii, a meno che non aprano una “call”.
      Si può comunque provare, rispettando alla lettera le linee guida della call o nella pagina contatti sul loro sito.
      Per le email, consiglio 1-2 immagini di esempio e un link al portfolio online. 🙂

FRANCESCA URBINATI

Sono illustratrice e fumettista professionista.
Ho lavorato per RAI, Mediaset, Adobe, ArtOrder LLC, Studio Hamburg (SKY Deutschland), Scout Comics, Ergo Ludo e molti altri. Pubblico la serie a fumetti Niki Batsprite e aiuto altri artisti e autori a emergere.

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