5 Segreti del lavoro creativo

Cosa si nasconde dietro le frasi e opinioni “tutte uguali” sul mondo del lavoro creativo.

Basta andare su qualsiasi forum di grafica per ricevere dai veterani risposte molto simili: il mercato è saturo, ci vuole passione e impegno, ecc…
Anche le interviste ai professionisti sembrano fatte con lo stampino: scuola d’arte e poi, come per magia, il lavoro che ne porta altri e cambia la vita.
Ma è davvero così? Lo svelerò tra poco.

Troppi aspiranti passeggeri per il treno del lavoro creativo.

1. Il mercato è saturo… all’inizio

Il boom informatico degli anni ’90 ha diffuso l’idea che bastassero un computer e un programma di grafica per realizzare in casa ciò che prima poteva nascere solo nei grandi studi creativi.
Una grande rivoluzione, che però ha portato al proliferare di sedicenti grafici e web designer: persone con poca o nessuna preparazione artistica ma che si propongono, spesso a prezzi stracciati, per piccoli lavori in nero.

Ciò ha prodotto una guerra dei prezzi che ha coinvolto anche i veri professionisti, in paradossale difficoltà nel comunicare ai clienti che il loro maggior prezzo è tale perchè include garanzie di qualità e serietà.

Un esordiente che oggi si affaccia sul mondo del lavoro creativo si trova in acque turbolente, in cui deve sgomitare tra branchi di “smanettoni” per emergere come professionista.

2. Non è un lavoro con cui si mangia

E’ possibile che vi troviate per molti anni in questa situazione.
Ma, sarò cruda, è solo colpa vostra. Accettare una paga da fame pur di fare il lavoro che ci piace può andar bene per un paio d’anni, come apprendistato. Poi basta.

Un conto è realizzare il proprio sogno, un conto guadagnarsi da vivere. Nel mondo dei lavori creativi non sempre si possono ottenere entrambe le cose, perciò bisogna essere flessibili nell’accettare altri lavori “tappabuchi” fino alla prossima occasione di rimettersi sui binari del nostro percorso professionale.

Purtroppo, davanti a questa scelta, molti giovani creativi si svendono o continuano a fare lavoretti in nero in attesa di tempi migliori… che non arriveranno mai se continuano a comportarsi come smanettoni e non come professionisti!
Questo è, a mio avviso, uno dei più gravi errori che si possano fare in questo ambito.

“Time Consuming” di Blake Flynn.

3. Ci vuole tanta gavetta

Non basta un corso di grafica più qualche lavoretto per inquadrare il mondo del lavoro creativo. Occorre molto più tempo, dai 5 ai 10 anni e possibilmente in realtà diverse: privati, pubblica amministrazione, web agency, studi grafici, aziende di diversi settori. Ognuna costituisce un mondo a parte con cui imparare a rapportarsi.

Tanto per dirne una, è folle iniziare l’avventura del freelance se non sapete vendervi E non avete la sicurezza di ricevere qualche commissione durante l’anno.

Per testare la vostra pasta imprenditoriale, provate a rispondere tutto d’un fiato a queste domande:

  1. Io cliente, perchè dovrei pagare proprio te?
  2. Perchè non puoi farmi lo sconto?
  3. Se sei un professionista, perchè non hai Partita IVA?
  4. Elenca 3 tuoi pregi e 3 tuoi difetti.
  5. Hai una strategia precisa per pubblicizzare la tua attività e aumentare il numero o il tenore dei tuoi clienti?
  6. Sai perfettamente come funziona il meccanismo delle fatture, ritenute d’acconto e versamenti INPS in modo da non avere sorprese?

Se avete esitato anche solo una volta, probabilmente non siete ancora pronti.

4. Specializzarsi VS saper fare tutto

Una strada che all’inizio non paga, ma alla lunga dà buoni frutti è quella di specializzarsi su un aspetto particolare. Un aspetto eh, non un software!

Questa scelta comporta un iniziale calo di lavoro, sia perchè dovremo dedicare del tempo per approfondire e sperimentare l’argomento che abbiamo scelto, sia perchè occorrerà filtrare le proposte che non c’entrano nulla.
Se però sapremo valorizzare e pubblicizzare la nostra specializzazione, i clienti che necessitano di una professionalità ben definita avranno ben poca scelta oltre a chiamare noi. Che a questo punto avremo un’arma in più rispetto alla concorrenza e potremo pretendere di fare il prezzo.

Bisogna dire che la strategia della specializzazione funziona meglio in alcuni settori piuttosto che in altri, e che in Italia regna una mentalità per la quale si tende ad affidare a una persona il lavoro di 3 figure professionali diverse.
Nonostante ciò, nella mia esperienza ho incontrato diverse persone che hanno seguito la strada della specializzazione e i frutti sono stati proficui.

Riguardo al saper fare tutto, bisogna prendere il consiglio con le pinze: le parole giuste sarebbero bisogna sapere come si fa tutto.
Questo è un altro dei motivi per i quali nel mondo del lavoro creativo occorrono molti anni di gavetta: non saprete mai fare tutto, ma nel tempo passato accanto a capi-colleghi-clienti accumulerete una valanga di nozioni teoriche su come affrontare numerose situazioni, dalle problematiche tecniche al cliente che non paga.

Calare sul tavolo diverse soluzioni, spiegandone i pro e i contro, e consigliare il cliente nella scelta più adatta a lui sono capacità fondamentali per collegare la propria specializzazione agli altri rami del lavoro creativo.
In questo scenario il professionista diventa realmente utile al cliente, che può affidargli serenamente il suo problema.

5. I clienti mentono

I clienti (capi o committenti) del lavoratore creativo sono come i pazienti del famoso Dr. House: mentono.

Dicono che vogliono un sito in Flash, in realtà vogliono un sito con qualche animazione o effetto accattivante che si può ottenere con JavaScript.
Vogliono un restyling del prodotto, ma senza cambiare il prodotto. Cioè vogliono una soluzione per aumentare le vendite del prodotto così com’è.
Dicono che pagheranno puntuali, e al dunque rimandano.

Capire cosa si aspettano da noi è il nostro compito più arduo
: non dobbiamo soltanto offrire una soluzione, dobbiamo innanzitutto individuare il vero motivo per cui si sono rivolti a noi. E avere, a volte, la franchezza di indirizzarli altrove.
Altrimenti il sito in Flash più bello del mondo si affiancherà immancabilmente a un cliente insoddisfatto.

La nostra reputazione ne soffrirà.
E, credetemi, nel lavoro creativo la reputazione è tutto.

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FRANCESCA URBINATI

Sono illustratrice e fumettista professionista.
Ho lavorato per RAI, Mediaset, Adobe, ArtOrder LLC, Studio Hamburg (SKY Deutschland), Scout Comics, Ergo Ludo e molti altri. Pubblico la serie a fumetti Niki Batsprite e aiuto altri artisti e autori a emergere.

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